I cicli di vita di Erikson

 Le fasi di vita che lui chiama "cicli di vita" si suddividono in otto momenti:

  1. La fase dell' infanzia, dalla nascita al primo anno di età. In questo periodo l'infante dipende in tutto dagli altri e deve quindi sviluppare un senso di fiducia verso i genitori e verso l'ambiente. Se non sviluppa questa fiducia, avrà ansie e problemi di relazione con altre persone e con il mondo, molto spesso fino all'età adulta.
  2. Nella seconda fase, da 1 a 3 anni, il bambino comincia a essere in grado di prendere decisioni semplici. Egli muove letteralmente i "primi passi nel mondo. Se i genitori incoraggiano il bambino, facendogli vedere gli errori senza traumatizzarlo, egli crescerà in futuro con un sano senso di indipendenza. In caso contrario, come succede con genitori troppo protettivi, ansiosi o severi, svilupperà un senso di incapacità, di vergogna e dubbio rispetto alle proprie abilità.
  3. La terza fase, dai 3 ai 6 anni, è quel- la della nascita dell'iniziativa personale. Il bambino deve imparare a conoscere le conseguenze delle sue azioni e sviluppare un primo senso di responsabilità. Un cattivo sviluppo relativamente a questo aspetto può portare a un eccessivo senso di colpa e alla rinuncia a essere indipendenti.
  4. Nella quarta fase, dai 6 ai 12 anni, il bambino si misura con i propri compagni di scuola, nei giochi e nelle attività manuali e intellettuali, sviluppando la consapevolezza della propria competenza e produttività. Senza questo passaggio il bambino proverà un senso di inferiorità e di incompetenza
  5. .La quinta fase corrisponde all'adolescenza, dai 12 ai 18 anni. È il periodo in cui la persona si chiede "Chi sono io?" e si fa domande sui propri ruoli nella vita quotidiana (essere figli, fratelli amici, studenti ecc.). La "crisi d'identità" di questo periodo è quel- la più importante per lo sviluppo di una persona.
  6. La sesta fase va dai 19 ai 40 anni. Le persone sono giovani adulti, in questo periodo è importante sviluppare relazioni intime di amicizia e di amore essenziali per il proprio senso di identità. 
  7.  La settima fase è quella della "mezza età", dai 40 ai 65 anni, in cui si esplica la capacità produttiva e creativa di ogni individuo, nel campo lavorativo, dell'impegno sociale e della famiglia, an-che attraverso la procreazione e l'educazione dei figli. Il compito di questa fase della vita è quello di occuparsi di altri. Se questo non avviene e l'attenzione della persona re-sta centrata su se stessa, si andrà successivamente incontro una stagnazione e un senso di inutilità.
  8. L'ottava e ultima fase, quella della vecchiaia, porta l'individuo a riflettere sulla vita che ha tra-scorso e ad affrontare l'idea della conclusione della propria esistenza. Come il giovane deve imparare a non temere la vita e a superare le crisi che questo timore genera, così l'adulto alla fine della sua esistenza deve imparare a non temere la morte.




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